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“DROGA E NON SOLO”: ANCHE L’I.T.E.S. “FRACCACRETA” DI SAN SEVERO TRA LE ISTITUZIONI DEL TOUR DELLA LEGALITA’

di Alessandro M. Basso (Addetto-Stampa dell’I.T.E.S. “A. Fraccacreta”)

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Comprare droga è come acquistare un biglietto per un mondo fantastico ma il prezzo di questo biglietto è la vita”(J. Morrison).

Di dipendenze nello specifico ed in generale si è parlato in occasione della Tavola rotonda “Droga e non solo: dalle dipendenze alla libertà”, tenutasi lo scorso martedi 7 novembre (2023) nel Teatro “G. Verdi” di San Severo.

All’evento, moderato dalla prof.ssa Rossella Palmieri- docente di Letteratura teatrale dell’Università di Foggia, hanno partecipato, a seguito di apposito impegno profuso dalla prof.ssa Anna Sessa- referente per la legalità, anche alcune classi dell’Istituto guidato dalla Dirigente prof.ssa Maria Soccorsa Colangelo e precisamente 3B SIA, 4B AFM, 5ASIA, 5B SIA e 5AT coordinate dai docenti Roberta Valente, Lia Perna, Alessandra D’Apote ed Alfonso Russi: invitati, in qualità di relatori, il dott. Ludovico Vaccaro- Procuratore della Repubblica presso il Tribunale di Foggia, il dott. Giuseppe Silipo- Direttore dell’USR Puglia, la dott.ssa Giuseppina Lotito- Dirigente dell’U.S.R.Puglia e dell’Ambito territoriale FG-BAT, il dott. Adolfo Gregori- Reparto Investigazioni scientifiche CC di Roma ed il dott. Angelo De Giorgi- psichiatra ASL Foggia nonché il dott. Fabio De Nunzio- presidente dell’associazione “Bullismo no grazie”, Don Antonio Coluccia ed, altresì, il dott. Maurizio Valiante- Prefetto di Foggia, il dott. Ferdinando Rossi- Questore di Foggia e l’avv. Francesco Miglio- sindaco di San Severo.

La Tavola rotonda, durante cui sono state registrate altresì le testimonianze di Giuseppe Centra- Emmaus e di Mbaye Ndiaye- Casa Sankara S. Severo, è stata impreziosita dalle performance artistiche, e precisamente di recitazione a tema, di due alunne del “Fraccacreta”, Aurora Pistillo e Marika Moscatelli, rispettivamente classe 3A SIA e 5A SIA, sotto la guida del maestro Dino La Cecilia.

La dipendenza– ha dichiarato Aurora Pistillo- può essere davvero sconvolgente in termini di danni di ogni tipo e, dunque, di conseguenze sotto vari aspetti, da quello economico a quello relazionale e, soprattutto, a quello della vita stessa: il personaggio da me interpretato sul palcoscenico ha avuto proprio l’obiettivo di sottolineare gli effetti negativi di tale fenomeno, in modo da far comprendere, a tutti, cosa è giusto e cosa sbagliato”.

Un tema sempre più attuale, considerato che si stima siano, attualmente, novecento le droghe in circolazione, e reperibili persino su internet, di cui peraltro non si conoscono gli effetti, con circa trecento nuove sostanze, di sintesi, create ogni anno.

Si è trattato– ha aggiunto Marika Moscatelli- di un’esperienza formativa utile per i giovani, in termini di educazione alla civiltà, grazie a cui ho compreso le ripercussioni causate dall’assunzione delle droghe, come le esclusioni a livello sociale ed a volte anche familiare: bisogna stare attenti alle dipendenze perché si andrebbe incontro ad uno sbilanciamento salutare e mentale”.

Un incontro in cui le Autorità presenti hanno evidenziato che si può essere antagonisti ed, al tempo stesso, normali perché vi è una strada alternativa alle dipendenze: in ciò, anche la Scuola, come Istituzione, può e deve fare molto di più, formando gli studenti ed educando i genitori, ed essere, tutti insieme secondo le rispettive funzioni, punti di riferimento culturali.

Oltre all’importanza del tema in sè– ha sottolineato la prof.ssa D’Apote- l’iniziativa si caratterizza in quanto le Istituzioni si sono aperte al territorio, in una sorta di tentativo di dialogo con le Scuole, con i docenti e con gli studenti: la questione delle dipendenze, infatti, ha assunto, ormai da tempo, i profili di una vera e propria patologia, derivante dall’uso improprio nonché dall’abuso degli strumenti moderni e di quelli frutto dell’evoluzione, che sta profondamente segnando la nostra epoca e rischia di compromettere anche le generazioni future ”.

Così, in ambito tecnologico, ricordiamo gli “hikikomori”, coloro che vivono isolandosi dal mondo reale per trascorrere tempo in un mondo a parte, virtuale.

Parlare di dipendenze è, in altri termini, questione fondamentale per discernere il Bene dal Male, a sua volta elemento basilare e preliminare in quanto da ciò vien fuori e si consolida il senso civico ed il rispetto della legalità.

Dalla testimonianza, sul campo, del procuratore Vaccaro– ha concluso la prof.ssa D’Apote- abbiamo compreso che una comunità davvero educante non punta tutto soltanto sulla repressione ma agisce già sul piano della prevenzione, informando sui rischi e formando alla relazione secondo i principi etici e legali: le dipendenze, sostanzialmente, privano la persona della possibilità di scegliere. Dunque, essere liberi significa non avere dipendenze e, cioè, essere responsabili della vita propria ed altrui, dimostrando ciò sin dai più piccoli atteggiamenti e comportamenti quotidiani”.