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“IO LEGGO PERCHE’ ”: L’I.T.E.S. “FRACCACRETA” DI SAN SEVERO PER LA CULTURA DEL LIBRO

di Alessandro M. Basso (Addetto-Stampa dell’I.T.E.S. “A. Fraccacreta”)

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IO LEGGO PERCHE'

La lettura è un’immortalità all’indietro” (U. Eco) ovvero “un rito di rinascita” (A. Manguel): “talvolta, penso che il paradiso sia leggere continuamente, senza fine” (V. Woolf).

Tutto, nella vita, richiede una “lettura”: comportamenti, eventi, contesti, situazioni in generale. La “lettura”, peraltro, deve essere non casuale ma costante, graduale, attenta, profonda ed imparziale, affinchè possa valere come spinta positiva anche per il prossimo.

Leggere un libro, dunque, è “leggere” il tempo.

Questo il significato dell’adesione, da parte dell’I.T.E.S. “A. Fraccacreta” di San Severo, al progetto “Io leggo perché”.

Obiettivo dell’iniziativa formativa, ideata dal Ministero dell’Istruzione e del Merito e tenutasi dal 4 al 12 novembre e poi estesa sino al 30 novembre (2023), avvicinare i ragazzi alla lettura: per l’Istituto presieduto dalla Dirigente prof.ssa Maria Soccorsa Colangelo, l’evento, gemellato con le librerie locali Mondadori, Orsa Minore e Bimbo sapiens Sacro Cuore, è stato coordinato dalla docente Rosanna Mazza quale referente alla Biblioteca.

Avvicinare i ragazzi al piacere della lettura– ha dichiarato la prof.ssa Mazza- è un primo passo per far sì che essi si aprano al mondo e per consolidare il proprio bagaglio culturale. Il progetto culturale del Ministero ha una valenza anche in termini di solidarietà socio-culturale in quanto consistente nell’acquistare libri da donare alle biblioteche scolastiche, per integrare la varietà di libri di nuova edizione con tematiche di attualità e, comunque, non prettamente disciplinari. A riguardo, è da dire che il Fraccacreta vanta una Biblioteca composta da circa settantamila volumi, di grande pregio, come enciclopedie e libri di vario genere, tra cui letteratura, storia, tecnica e sport”.

Mentre gli eventi agiscono dall’esterno, il libro ci migliora dall’interno: un buon libro è, dunque, memoria, speranza, salvezza, concorre alla natura dell’uomo e contrasta la “cultura” del consumo non sano e dello scarto.

Un buon libro è pensiero, parola, fatto: pone domande per ogni stato d’animo cui trovare delle risposte ed è, quindi, come un ponte per la scoperta di quelle virtù che ci consentono di percepire quel mondo immateriale, fatto di cultura, sensibilità, dunque di intelligenza, grazie a cui si può guardare oltre, senza dimenticare il passato.

“Leggere” significa, altresì, non scoraggiarsi dinanzi agli eventi e divenire cittadini di un presente in grado di proiettarsi ad un sano futuro.

Dinanzi al chiacchiericcio spesso anche arrogante, un libro, pertanto, può ancora aiutare a comprendere, ad amare e, quindi, a vivere, combattendo ogni forma di ipocrisia, per raggiungere coerenza e stabilità.

Nel vivere quotidiano contemporaneo, generalmente frenetico ed occupato dall’uso continuo e spesso improprio dei mezzi forniti dalle tecnologie moderne– ha concluso la Preside Colangelo- leggere un buon libro significa acquisire energia vitale capace di contrastare le “sacche” dell’ignoranza e, nel contempo, porre le basi per un ruolo sempre più fattivo nella nostra società”.