di Alessandro M. Basso (Addetto-Stampa dell’I.T.E.S. “A. Fraccacreta”)
Sperimentare una didattica rivolta all’accrescimento dell’autonomia personale ed alla valorizzazione delle competenze per il successivo inserimento nel mondo del lavoro degli studenti B.E.S., migliorare la manualità-fine nonchè sviluppare e diffondere la cultura di un rispettoso rapporto tra uomo, natura ed ambiente.
Queste sono alcune delle principali finalità del progetto, intitolato “L’orto, un giardino da gustare”, svoltosi anche quest’anno presso l’I.T.E.S. “A. Fraccacreta” di San Severo e rivolto agli alunni con programmazione differenziata.
All’iniziativa formativa, conclusasi a maggio (2024), hanno preso parte, unitamente alla prof.ssa Nadia Salvitto ed alla prof.ssa Antonietta Lombardi rispettivamente coordinatrice del Dipartimento H e responsabile di progetto, i docenti Savino Diliddo, Michele Prattichizzo e Margherita Sordillo.
ll progetto si è incentrato sull’importanza quotidiana del fare attraverso l’operatività: in tal senso, l’orto didattico rappresenta proprio una delle migliori modalità per l’apprendimento di nuove abilità e competenze tecnico-pratiche e, dunque, per l’introduzione, progressiva, dei ragazzi con bisogni speciali nella vita attiva.
“Attraverso l’orto didattico– ha dichiarato la prof.ssa Salvitto- i nostri studenti riescono ad esprimere le proprie differenti qualità, a partire da una significativa abilità per la natura e per le occupazioni manuali: al contatto con le piante, infatti, si attivano e sviluppano, così, attitudini fondamentali per la socializzazione e per l’integrazione”.
Segnatamente, utilizzando metodologie di cooperative learning, tutoring e ricerca-azione, gli alunni hanno progettato e realizzato l’orto, scoprendo i legami tra sole, acqua, terra ed ortaggi ed apprendendo tematiche legate alla botanica, al ciclo biologico ed alla stagionalità delle verdure: mediante l’utilizzo degli specifici strumenti di lavoro, come vanga, zappa e rastrello, gli alunni hanno testato, altresì, il valore del partecipare responsabilmente ad un progetto comune.
“Coltivare le piante nell’orto– ha sottolineato il prof. Diliddo- aiuta a capire come la natura abbia dei tempi diversi rispetto alla vita frenetica di oggi. Una piantina piccola che, crescendo, darà i suoi frutti in uno spazio, a scuola, di crescita e formazione è l’esempio perfetto di come ciò che si fa oggi serva a comprendere cosa possiamo raccogliere ed avere domani”.
Entusiasmo anche ai vertici del “Fraccacreta”.
“E’ stato davvero emozionante– ha concluso la Preside prof.ssa Maria Soccorsa Colangelo- vedere i miei studenti impegnati con entusiasmo e reciproca collaborazione durante le varie fasi del progetto: questa è la strada per realizzare concretamente l’inclusione, obiettivo che il Fraccacreta persegue quotidianamente grazie ad un team di docenti preparati culturalmente ed umanamente”.
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